Disturbo da ATTACCHI DI PANICO:  Una malattia curabile

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Come si riconoscono gli attacchi di panico?
Sono attacchi improvvisi e immotivati d’intensa paura, brevi, associati a vertigini, difficoltà a respirare, batticuore, tremore, sudore, disturbi addominali, vampate di caldo, paura di morire, di perdere il controllo, di impazzire.

E’ una malattia frequente?
Il rischio in un anno è del 2%-3%, ed è del 9% nella vita.

Chi è più a rischio?
Le donne e i giovani.

Gli attacchi di panico tendono a ripetersi?
Possono ripetersi molte volte il giorno, o venire più raramente, possono durare settimane, mesi, o anni. Si associano ad una tensione continua per la paura che ritornino.

Vi sono altre paure?
Spesso vi è la paura di uscire da soli, di stare nei luoghi affollati e chiusi, di stare soli in casa, la paura dei ponti, dell’automobile, del treno, dell’autobus, e la paura delle code.

Perché si associano alla paura di uscire?
Per paura che un attacco arrivi all’improvviso in un posto dove è difficile ricevere aiuto o scappare.

Cosa comportano queste paure?
Le paure portano all’evitamento di questi luoghi, e nei casi più gravi si rimane chiusi in casa. Altrimenti si affrontano i luoghi temuti con molta tensione, o facendosi accompagnare da qualcuno.

Gli attacchi di panico si associano ad altre malattie mentali?
Spesso si associano alla depressione, e alla paura di avere una grave malattia nascosta.

A chi si rivolge di solito chi ha gli attacchi di panico?
Sono consultati specialisti del cuore, dell’orecchio, dei polmoni, dei nervi, dello stomaco, alla ricerca in questi organi della causa degli attacchi. La paura di morire durante un attacco può spingere a correre al pronto soccorso del più vicino ospedale. Tuttavia, nonostante le numerose e ripetute visite, nonostante gli esami e le indagini ripetuti, di solito non si trova nulla d’anormale negli organi indagati.

Cosa si dice di solito dopo queste visite specialistiche?
Che non c’è niente, e che perciò bisogna stare tranquilli. Però gli attacchi continuano a ripetersi, e ciò alimenta l’idea d’avere qualche grave malattia nascosta, che non si riesce a trovare o che non è detta. E così prosegue la serie infinita di visite ed esami inutili.

E’una malattia o uno stato psicologico che si risolve reagendo?
E’ una malattia vera e propria, causata da disturbi chimici del cervello.

Cosa è detto di solito a chi ha gli attacchi di panico?
Che non ha niente, o che deve reagire da solo.

Che prove ci sono che è una malattia del cervello?
Vi sono disturbi chimici nel cervello. Una semplice prova è il test al lattato di sodio: se diamo il lattato di sodio alle persone con gli attacchi di panico viene subito un attacco, mentre se diamo il lattato di sodio a persone che non hanno gli attacchi di panico non succede niente, a riprova che il cervello di chi ha gli attacchi di panico è chimicamente diverso.

E’una malattia grave?
Può esserlo se non curata, a causa delle paure e della vita limitata che ne consegue, fino alla chiusura in casa, nell’attesa apprensiva del prossimo attacco, improvviso ed immotivato, o della scoperta di avere una grave malattia.

Vi è un rischio di suicidio?
Si, come nella depressione, cui spesso si associa. 

Quali sono le cause degli attacchi di panico?
Possono essere ereditati, e / o scatenati dagli stress in persone predisposte.

Come si curano?
Con i farmaci antipanico e i colloqui terapeutici.

Le terapie sono efficaci?
Si, sono molto efficaci in un’alta percentuale di casi. Prima si comincia la terapia, più facile è guarire. Gli attacchi di panico generalmente si bloccano in poco tempo con i farmaci antipanico. La terapia però deve essere continuata per altri mesi, per impedire una ricaduta.

I farmaci antipanico sono sicuri?
Sono farmaci sicuri, hanno infrequenti e leggeri effetti collaterali, non annebbiano la mente alle dosi adatte, non si diventa dipendenti, non sono tossici.

Di cosa si parla durante i colloqui terapeutici?
S’insegna che gli attacchi di panico non sono causati da altre e nascoste malattie, che sono causati da scariche elettriche del cervello che, attraverso i nervi, arrivano in tutto il corpo producendo i disturbi tipici dell’attacco di panico. S’insegna che la chimica del cervello è il problema principale, che non si muore mai per un attacco di panico, che passa sempre da solo, anche se poi può ritornare. S’insegna a non esagerare il significato patologico dei piccoli disturbi somatici che tutti possono avere, che ne ingigantisce l’intensità e può scatenare un attacco di panico. S’insegna a riconquistare gradualmente i luoghi evitati.