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ELETTROSMOG: VERONESI; NESSUNA CERTEZZA,USARE SOLDI PER ALTRO


(ANSA) - ROMA - I tumori si combattono con le armi della ragione: il ministro della Sanita', Umberto Veronesi, difende cosi' la sua posizione, spiega che non esistono evidenze scientifiche sul rischio elettromog e sostiene con chiarezza che sarebbe preferibile utilizzare i 20-30 mila miliardi che serviranno ad abbattere tralicci e antenne ''pressoche' innocui'' per altri fini. Rispondendo alle critiche suscitate da una sua intervista sul rischio elettromog il ministro ribatte colpo su colpo a quanti lo hanno criticato, compreso il ministro dell'ambiente Willer Bordon, e ammette di non cedere ''alle facili suggestioni emozionali''. In una lettera all'Ansa Veronesi spiega dettagliatamente le ragioni dei suoi dubbi nei confronti della necessita' di pesanti interventi contro l'elettrosmog. La lotta al tumore, crede infatti il ministro oncologo, deve essere fatta in altro modo, a partire da quella contro l'inquinamento e il fumo. ''Non cerco popolarita e come ministro della Sanita' ho talvolta rischiato l'opposto per sostenere posizioni medico-scientifiche di cui sono convinto. Per un anno ho cercato di servire il Paese e tra breve me ne tornero' ai miei pazienti e alle mie ricerche e quindi non sono in cerca di consenso elettorale. Perci' mi rimane incomprensibile la 'bufera' scomposta di alcuni gruppi d'opinione sulle mie affermazioni in merito ai rischi delle onde elettromagnetiche, che per altro scienziati e fisici di levatura internazionale condividono in pieno ma che soprattutto l'Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (IARC) cioe' l'organismo mondiale che si occupa di cancerogenesi ambientale, sostiene sulla base di evidenze scientifiche. Lo IARC - ha poi precisato - dopo innumerevoli studi sugli agenti responsabili di tumori ha individuato 78 cause sicuramente cancerogene. Tra esse ci sono le aflatossine (una muffa che cresce nei vegetali), l'amianto, il benzene, gli estrogeni, il radon, le radiazioni solari, molti virus, il cloruro di vinile, il fumo da tabacco, le polveri di legno''. E Veronesi prosegue spiegando le ragioni tecniche. ''Il principio di questo 'censimento' e' semplice: dopo analisi rigorose basta una evidenza, anche minima ma certa, perche' un agente chimico, fisico o virale sia classificato cancerogeno per l'uomo. Consapevole di queste evidenze scientifiche e razionali ( non certo suggerite da paure o spinte emozionali cose' facili nella nostra Italia) da anni e come oncologo ho avviato campagne di prevenzione, di informazione e di 'lotta' per eliminare queste cause certe di tumore''. Veronesi ricorda ricordare quella contro il benzene, contro il radon e contro il fumo. Lo IARC ha anche individuato altri 63 agenti di cui si sospetta la probabile, ma non provata concerogenicita'. ''In questo ambito la voce piu' vistosa e' rappresentata dalle emissioni dei motori diesel - prosegue - ma non e' presente ne' per cancerogenicita' ne' per probabile causa di tumore le onde elettromagnetiche. Anche il piu' recente studio dell~epidemiologo Richard Doll, realizzato per l'Autorita' britannica di protezione radiologica sostiene che non vi sono dati certi che dimostrino che le onde elettromagnetiche causino il cancro. Vi sono alcuni studi che inducono il dubbio che una esposizione prolungata a campi magnetici ad alti livelli di potenza possano creare un lieve aumento di leucemia. Ma l'evidenza epidemiologica non e' sufficientemente forte per concludere che questi campi siano la causa diretta delle leucemie. Il rapporto Doll infatti - aggiunge - considerando che non e' stata dimostrata ne' provata l'azione cancerogena su cellule in provetta o su animali di laboratorio, stabilisce che non vi sono ragioni per modificare le attuali linee guida sui livelli di sicurezza di esposizione''. Di fronte a questi fatti Veronesi conclude: ''questo come oncologo, ma anche come Ministro della Sanita', mi sono sentito in obbligo di sostenere, a livello governativo e davanti all'opinione pubblica, non cedendo alle facili suggestioni emozionali, perche' da una vita sono abituato a guardare in faccia quel male doloroso che si chiama tumore e a combatterlo con le armi della ragione, della ricerca scientifica e anche di quella 'intelligenza d'amore' verso chi soffre che e' patrimonio indispensabile di ogni medico''. E conclude rispondendo ad un'altra critica. ''Si e' detto che se anche un solo bambino su centomila dovesse ammalarsi di leucemia il governo avrebbe comunque il dovere di intervenire; si e' detto che io forse sono tanto abituato al tumore da non ritenere il rischio delle onde elettromagnetiche degno di preoccupazione. Ma qui si entra in un problema etico di cui forse si ignorano le norme, che sono assolute almeno in medicina. L'imperativo categorico, in questo campo, obbliga a parita' di intervento a prevenire il maggior numero di malattie. Ora se per prevenire due ipotetici casi di leucemia all'anno in Italia si vuole impiegare 20-30 mila miliardi (quanti ne servono per eliminare la possibile, ma non certa, causa e cioe' elettrodotti ed antenne) con le stessa somma perche' non intervenire, sul benzene delle benzine, sui gas di scarico dei motori diesel, sul radon nelle abitazioni, sull'amianto, cioe' su alcune cause certe di tumore e cosi' prevenire la leucemia in centinaia di persone e in migliaia di bambini e adulti di altri casi di tumore? Siamo un popolo dalla sensibilita' facile al dolore e alle sofferenze, ma ci commoviamo solo in certi momenti. Siamo disposti a spendere 20-30 mila miliardi per abbattere tralicci e antenne pressochh innocui e tuttavia il Parlamento non ha approvato una legge sul fumo con la quale si h certi di prevenire migliaia di morti di tumore al polmone e non troviamo i soldi per curare 500 mila schizofrenici che vivono spesso abbandonati. Credo forse necessario farsi guidare in queste scelte da ragioni che si ispirano ad un vero umanitarismo piuttosto che da paure irrazionali''.



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