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Il “CASO RESVERATROLO" AL TG1

In riferimento al TG1 delle 20 del 2 novembre 2006, che aveva tra i titoli la notizia: "Chi beve vino campa cento anni", e a tutti gli articoli di stampa che in questi giorni hanno manipolato la ricerca sui topi e il resveratrolo di David Sinclair per promuovere il vino, vi proponiamo di seguito alcune lettere di protesta che abbiamo raccolto, tra quelle inviate al Direttore del TG1 Gianni Riotta.
A queste vanno aggiunte numerose manifestazioni di solidarietà e condivisione per questa nostra protesta, giunte in questi giorni via mail, che qui riporto, sperando di non dimenticare nessuno.

Mi hanno manifestato il loro apprezzamento il dottor Andrea Poli, Segretario Scientifico della Fondazione Italiana per il Cuore e Direttore Scientifico della Nutrition Foundation of Italy (“Difficile darle torto, gentile sig. Sbarbada”), il dottor Andrea Noventa, Responsabile U.O. Prevenzione del Sert Uno di Bergamo, nonché membro della Società Italiana di Alcologia ed uno dei maggiori esperti in Italia del fenomeno Alcol e Guida (“complimenti”), il dottor Giacomo Mangiaracina, presidente della Società Italiana di Tabaccologia (SITAB) (“Ho gia' fatto mettere on-line la tua lettera: www.gea2000.org/resveratrolo.htm”), la dottoressa Maria Teresa Salerno, Dirigente Medico di Primo Livello e Professore Ufficiale di Medicina Interna presso l’Università di Bari (“caro Alessandro ti invio in allegato le conclusioni del Congresso SIA 2005 che son linee guida per gli alcologi italiani e che possono rispondere alle stupidate che compaiono sui nostri media estrapolate da lavori scientifici sul resveratrolo”), Aldo Fabbri, dell’Associazione Fede per la Vita (“ho ricevuto la e-mail inviata al direttore del TG 1 e non posso che condividerne in toto sia il contenuto che la richiesta avanzata al direttore stesso, relativamente alla rettifica con scuse”), la cara Fulvia Sevignani, da oltre vent’anni straordinaria protagonista dei programmi dei Club degli Alcolisti in Trattamento in Trentino e non solo (“ho letto con soddisfazione il tuo scritto al Direttore del TG1. Sono rimasta anch'io interdetta all'ascolto di quella notizia”), Alberto Tacchia dell’ACAT di Mestre (“CONDIVIDO LA TUA INDIGNAZIONE”), Sergio di Alcolisti Anonimi e del gruppo di discussione sull’Alcolismo (“Approvo”).

Il Direttore del TG1, cui è indirizzata questo piccolo dossier, a quanto mi risulta non ha ancora avuto il coraggio di riconoscere l’errore e chiedere pubblicamente scusa per aver mandato in onda quel terribile servizio. Resta il sospetto che non si sia trattato solo di un caso di cattivo giornalismo, ma di una deliberata manipolazione dell’informazione scientifica con l’obiettivo di soddisfare gli obiettivi commerciali di qualcuno.

Sarebbe utile che chi di competenza indagasse per vedere se questo sospetto ha qualche fondamento.

Alessandro Sbarbada – a.sbarbada1 @ tin.it 

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FALSITA’

Caro Direttore, un pessimo quanto inopportuno servizio del TG1 di ieri sera (2 novembre) incitava al consumo di vino, titolando "chi beve vino campa cento anni". 
Altrettanti sembra dovremmo spenderne noi nutrizionisti, così come coloro che si occupano di malattie alcol-correlate, per cercare di riparare ai danni procurati in una sola sera per, voglio sperare, una leggerezza pericolosissima. Primo: in alcuni vini (non in tutti) è presente resveratrolo, in quantità infinitesimali rispetto a quanto alcol c'è. L'alcol è un tossico, dannoso per tutti gli organi e gli apparati ed un potentissimo agente tumorale. Chi incita a consumare il vino incita a consumare anche un tossico. Secondo: l'articolo da cui la giornalista, non ricordo come si chiama, trae spunto non nomina il vino in nessuna maniera. Se lo ritiene opportuno gliene mando copia in pdf. In tal modo può cercare in automatico la parola "wine" e si accorgerà che non c'è. Non c'è perché gli autori non lo citano. Gli autori studiano l'effetto di una sostanza in un gruppo di topi per dimostrare un effetto protettivo su alcuni parametri. Ma non si parla mai di vino. E dunque perché a voi è venuto in mente il vino e non il mirtillo, per esempio, o il pomodoro o perché no l'uva stessa? Meglio ancora le noccioline americane, la cui cuticola rossa è infarcita di resveratrolo. Pensi che titolo "Le bucce delle arachidi contro l'obesità".

Credo che il cittadino abbia diritto di non essere imbrogliato e che in qualche modo il suo TG ripari al più presto l'errore commesso prima che faccia troppi danni.

Dr. Andrea Ghiselli, M.D.
Istituto Nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione
Via Ardeatina 546
00178 Roma
ghiselli @ inran.it 

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COMUNICATO STAMPA
Molte agenzie di stampa hanno riportano nei giorni scorsi la notizia di una ricerca americana che ha studiato gli effetti del resveratrolo sui topi, con il titolo "Vino rosso riduce rischi obesità" www.ansa.it/main/notizie/awnplus/scienza/news/2006-11-01_1017028.html
La stessa notizia è stata ripresa da numerose testate nazionali e locali.
Il TG1 delle 20 di ieri sera, 2 novembre, ha ripreso anch'esso la notizia di questa ricerca, riportando tra i titoli: "Chi beve vino campa cento anni". Il servizio, di Manuela Lucchini, cominciava con la frase: "Vino rosso sempre più prezioso per la nostra salute".
Si tratta evidentemente di una colossale stupidaggine, completamente infondata dal punto di vista scientifico. Meglio ancora, si tratta di una grossolana manipolazione della scienza, presumibilmente per fini commerciali. Alla faccia dell'informazione e soprattutto alla faccia della salute delle persone.
In realtà la notizia corretta, dal punto di vista scientifico, era molto diversa: una cosa tipo "studiati negli Stati Uniti alcuni effetti positivi del resveratrolo sui topi". La ricerca, pubblicata su "Nature", da nessuna parte parla di vino, quello l'hanno aggiunto in Italia. Il resveratrolo è presente in 74 diversi vegetali, tra cui arachidi, olive, mirtilli, pomodori...uva. Come mai il TG1 non titolava "chi mangia arachidi campa cento anni"?

Ai topini non è stato somministrato vino (con la sua importante componente di alcol), ma resveratrolo. Nel vino rosso, per ogni parte di resveratrolo ce ne sono centinaia di migliaia di alcol, sostanza tossica per tutti gli organi e gli apparati del corpo umano, dai dimostrati effetti cancerogeni. Per assumere una dose significativa di resveratrolo bisognerebbe bere tanto vino da uccidere il povero paziente già il primo giorno di "cura". Ci sono ricerche che dimostrano come il resveratrolo, quando assunto attraverso il vino, non viene nemmeno assorbito dall'organismo umano.

Il messaggio forte, il titolo "Chi beve vino campa cento anni", oltre ad essere una stupidaggine assoluta, è un insulto a tutte quelle famiglie, in Italia sono milioni, che devono proprio al vino il motivo della loro sofferenza. E non mi si venga a dire che ci si riferiva al "bere moderato": se uno beve poco vino, di fatto non assume resveratrolo, e tutto il ragionamento cade.
Per assumere dosi di resveratrolo equivalenti a quelle somministrate ai topi di questa ricerca un uomo dovrebbe bere mille litri di vino al giorno http://notizie.alice.it/notizie/search/index.html?filter=foglia&nsid=12094480&mod=foglia
Ma ci si rende conto della bestialità di certe affermazioni? Stiamo parlando di salute o stiamo promuovendo un prodotto commerciale? 

Veniamo al discorso obesità. L'alcol è calorico, ingrassa. Fare una cura antiobesità bevendo il vino rosso, perchè contiene resveratrolo, è un'indicazione evidentemente illogica, come lo sarebbe suggerire, per combattere questo problema, di mangiare torte alla crema farcite di frutti di bosco (anch'essi contenenti il resveratrolo). 

Il minimo che ci si aspetta ora dal Direttore del TG1, e dai responsabili dei giornali che hanno riportato questa sciocchezza, dagli effetti estremamente pericolosi, è che chiedano scusa per la colossale bufala presentata dalle loro testate.

Si rischia per il dilettantismo, o per la malafede di qualcuno, di distruggere anni di lavoro certosino trascorsi a cercare di informare i cittadini in maniera seria e scientificamente corretta sui rischi legati al consumo delle bevande alcoliche. L'alcol è uno dei principali fattori di morbilità e mortalità nel nostro paese, e si stima che il vino sia responsabile di circa il sessanta per cento dei problemi alcolcorrelati. La promozione del vino come fattore di salute, su presupposti privi di fondamento, è comportamento di estrema gravità, che va denunciato con forza da quanti hanno a cuore il benessere dei cittadini.

Prof. Pier Paolo Vescovi 
Direttore del Dipartimento Medico
Azienda Ospedaliera"Carlo Poma", Mantova, Regione Lombardia
paolo.vescovi @ ospedalimantova.it 

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DA TG1 A TV7, OVVERO DA COME SI FA LA DISINFORMAZIONE A COME SI FA L’INFORMAZIONE

Signor Direttore,
giovedì sera ho visto l’incredibile, vergognoso servizio del TG1 a titolo “Chi beve vino campa cento anni”. La sera dopo, su TV7, ho visto il bel servizio di Roberta Badaloni “Giovani alcolisti crescono”, in cui si vedevano tanti giovani telespettatori del TG1 disfatti dall’alcol, che evidentemente stavano cercando di mettere in pratica i suggerimenti del loro telegiornale preferito per garantirsi una vita longeva… In realtà c’è ben poco da scherzare: il vino, la birra e gli altri alcolici sono protagonisti in quasi la metà degli incidenti stradali nel nostro paese.

Il danno che avete fatto con il vostro inqualificabile servizio di giovedì è immane. Per soddisfare gli interessi economici di qualche categoria avete danneggiato enormemente il lavoro di chi si impegna per risparmiare sofferenza alle persone, avete umiliato e calpestato la disperazione di chi ha avuto la vita distrutta dall’alcol, e non è arrivato a campare cento anni proprio in conseguenza del vino bevuto.

Le chiedo di dimostrare la sua onestà intellettuale e la sua professionalità ammettendo l’errore e chiedendo pubblicamente scusa ai telespettatori 

Distinti saluti.
Carla Mariani Portioli
Vicepresidente Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada – onlus
Responsabile contro le “stragi del sabato sera”
Mariani.crl @ tiscali.it 


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CHI BEVE VINO CAMPA CENT’ANNI

Cara "mamma RAI", come si diceva un tempo, sono un alcolista in trattamento da cinque anni esatti, e ti posso dire che nonostante io ne abbia "solo" 41, di vino prodotto nel nostro meraviglioso Friuli, ne ho bevuto veramente molto. Sui presunti effetti benefici, sinceramente io non ne ho ricevuti proprio nessuno e di nessun genere, anzi ti posso parlare dei miei ricoveri in neurologia, medicina, per concludersi nei reparti dell' alcologia dopo un poco piacevole soggiorno in psichiatria. Tutto questo condito dall'immenso dolore che tuttora viviamo io e i miei familiari, dalla mia ex moglie (divenuta ex per il troppo resveratrolo) alle figlie che si porteranno per sempre ricordi che ti lascio immaginare ma che solo loro sanno quale sia il peso. Non mi dilungo, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento, dovessi anche venire in tv a sostenere il mio percorso, affinchè possa terminare la diffusione di tanta ignoranza. 

Paolo Biasutti
guercio3 @ alice.it 


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ATTENZIONE DIRETTORE RIOTTA

Gentile Direttore,
il TG1 delle 20 del 2 novembre ha mandato in onda, col titolo: "Chi beve vino campa cento anni" un servizio che è iniziato con la frase: "Vino rosso sempre più prezioso per la nostra salute". Nel contesto si è poi scoperto che si tratta della solita storia, trita e ritrita, degli effetti positivi del resveratrolo sui topi.
A parte il fatto che il resveratrolo è presente nel vino solo in minime tracce, e che quindi una cosa è somministrare la molecola di resveratrolo ai topi, mentre altro è somministrare il vino all'uomo, le ricordo che la legge 125/2001 (legge quadro sull'alcol) all'art. 13 comma 2 probisce qualunque pubblicità alle bevande alcoliche quando detta pubblicità:

b) attribuisca efficacia o indicazioni terapeutiche che non siano espressamente riconosciute dal Ministero della sanità;

Si tratta quindi di pubblicità illegale, oltre che ingannevole, che merita di essere segnalata al Garante delle Comunicazioni.

Distinti saluti
Dr. Ennio Palmesino
Presidente AICAT - Associazione Italiana Club degli Alcolisti in Trattamento
Membro della Consulta Nazionale sull'Alcol presso il Ministero della Solidarietà Sociale
info @ aicat.net 


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Al Direttore del Tg 1 Gianni Riotta

intervengo sulla notizia "Chi beve vino campa cento anni" diffusa dal TG 1 delle ore 20 del 2 novembre, e mi associo alle proteste di Alessandro Sbarbada sia per quanto riguarda il modo scorretto di comunicare e sia per la necessità di porgere le scuse a tutti coloro che da anni si battono per fermare la strage stradale o per combattere il gravissimo problema dell'alcolismo, causa non solo di danni alla salute ma anche di circa il 40% degli incidenti stradali. 
Ci preme, inoltre, evidenziare che le cause degli incidenti non sono da riferire soltanto al guidatore, alle strutture ed al veicolo, ma anche alle corresponsabilità sociali, tra le quali annoveriamo non solo il modo spesso negligente di gestire la legge da parte dei pubblici poteri, ma anche le informazioni distorte diffuse con superficialità e a sostegno di interessi di parte, oltre che la mancanza di un utilizzo equilibrato di spazi e tempi per la trattazione approfondita del tema della strage stradale da parte dei mass media.
Siamo fortemente consapevoli del potere di orientamento esercitato dai mezzi di informazione e specie di quelli che utilizzano le immagini, tanto che la stessa TV viene considerata una "scuola parallela". Ed è proprio per questo che con la presente chiediamo anche maggiore responsabilità in coloro che hanno in mano l'informazione, perchè la stessa venga utilizzata secondo i principi indicati dalla legge sul riassetto del sistema radiotelevisivo, che impone l'obbligo specifico di rispettare "i diritti fondamentali della persona", oltre ad affermare che "..l'informazione radiotelevisiva, da qualsiasi emittente esercitata, costituisce un servizio di interesse generale...garantisce la presentazione veritiera dei fatti...al fine di favorire l'istruzione, la crescita civile e il progresso sociale...".
Riproponiamo, pertanto, la necessità che ciascuno faccia la propria parte per risolvere il problema della strage stradale, riconoscendo il primo posto al valore della vita, il cui rispetto misura la validità di ogni decisione, e comporta la priorità assoluta dell'obiettivo di "prevenire l'incidente stradale".

I mezzi di informazione ed i direttori dei vari programmi possono realmente contribuire a ridare dignità alla persona umana, la cui vita oggi è barbaramente fatta a pezzi sulle strade od estratta con difficoltà da lamiere contorte: un rischio che tutti corriamo e che per prevenirlo non basta la commozione o gli scongiuri, ma piuttosto la consapevolezza, l'esercizio della responsabilità, la determinazione etica.
Nella nostra battaglia a favore della vita ci aspettiamo un grosso aiuto da parte dei mass media e dei servizi che portano avanti programmi per la sicurezza stradale, come il CCISS viaggiare informati, che riteniamo debba essere potenziato.

D.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
presidente Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada
comitato.messina @ tiscali.it 


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VINO & SALUTE

Spettabile Direzione,
immagino che vi siano arrivate molte e mail di protesta relative al servizio Chi beve vino campa cento anni, trasmesso nel corso del TG1.
Riterrei adeguato che la televisione pubblica desse voce anche a chi ha a che fare con gli aspetti catastrofici dell'alcol e delle bevande alcoliche. Ciò potrebbe consentire un migliore approfondimento delle notizie da voi trasmesse, del reale fondamento delle stesse, delle logiche alle quali rispondono, e di altri possibili punti di vista.

Distinti saluti
Dott. Antonio Abrignani
antonio.abrignani @ alice.it 


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“VINO ROSSO SEMPRE PIU’ PREZIOSO PER LA NOSTRA SALUTE”

Sono un medico responsabile da 15 anni di un Servizio di alcologia pubblico in Trentino. Ho visto il vostro servizio in oggetto. Trovo perlomeno discutibile usare la scienza (tutela della salute pubblica di tutta la popolazione) a difesa di interessi economici di settori della popolazione.(produttori di vino)
Per informazione “i topi non sono uomini” e il “resveratrolo non è il vino rosso” visto che si trova presente in decine di altri alimenti.
Piccola particolarità il vino oltre al resveratrolo, contiene alcol etilico (sostanza tossica, cancerogena (causa molti tipi di tumore) è una droga a tutti gli effetti secondo i parametri OMS (può dare dipendenza,assuefazione,modifica il funzionamento del sistema nervoso ed è socialmente pericoloso) e causa 30-40.000 morti/anno in Italia e moltissimi altri costi umani e sociali. Circa il 60 % dei problemi alcolcorrelati (malattie,incidenti,omicidi,suicidi,violenze, disordini e costi sociali,sofferenze umane) in Italia è causato dal vino in quanto bevanda alcolica di maggior consumo nella popolazione.
“Il vino rosso sempre prezioso per la nostra salute” è un messaggio che vale anche per le donne in gravidanza,per gli adolescenti,per chi guida una macchina,per chi lavora, per chi sta assumendo farmaci o soffre di molte patologie croniche ,per chi ha problemi di dipendenza da alcol o altre droghe,per chi ha problemi di depressione o ansia??? Milioni di situazioni/ persone nei confronti delle quali il messaggio in oggetto è eticamente scorretto e fuorviante
Nessuno tra gli operatori dei Servizi di Alcologia vuole proibire il vino o le altre bevande alcoliche tuttavia è necessario darsi un codice etico minimo come previsto dalla Carta Europea sull’Alcol. 

Cordiali saluti
Dott. Luigino Pellegrini 
Coordinatore Servizio Alcologia 
Distretto Sanitario Vallagarina
Luigino.Pellegrini @ apss.tn.it 


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SONO SOLIDALE

Egr. Direttore, 
facendo seguito alla nota dell'amico Sbarbada , sono solidale con lui e chiedo di smetterla con notizie del genere che non fanno altro che male, specie ai giovani che così hanno il viatico per iniziare o continuare a bere aggravando il bilancio già tragico delle migliaia di morti alcolcorrelate proprio tra i giovani e i giovanissimi. Sono indignato sia come medico che come operatore volontario di gruppi di auto-aiuto (Club degli Alcolisti in Trattamento) dove presto la mia opera da oltre 18 anni. Chieda alle famiglie dei Club... se chi beve vino campa cento anni... chieda per favore. Si aspettano scuse.

Dr. Giuseppe La Rocca - Psichiatra - Catania


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PONGA RIMEDIO A UN BRUTTO EPISODIO

Al Direttore del TG1 Gianni Riotta

il TG1 delle 20 del 2 novembre, aveva tra i titoli la notizia: "Chi beve vino campa cento anni". Il servizio, di Manuela Lucchini, cominciava con la frase: "Vino rosso sempre più prezioso per la nostra salute" e continuava con una serie di informazioni riguardanti una specie di ricerca sui topi che dimostrerebbe come il resveratrolo, composto chimico difficile da pronunciare esattamente, ma che fa "tendenza", permetta ai topi obesi di vivere più a lungo. Buon per loro. Ma che cosa ha a che fare questo con il titolo gridato "Chi beve vino campa cento anni"? Forse che ai topi veniva somministrato vino rosso, naturalmente di grandi vitigno e cantina? Perchè questa manipolazione evidente nel porgere la notizia? 
Non si tratta qui di evidenziare una parte tra il tutto: nel fatto, cioè la ricerca sui topi, non c'è niente che autorizzi una estensione di tal fatta. Si tratta piuttosto di una scelta sensazionalistica che però contiene informazioni false e gravi. Ancor più gravi perchè chi le porge conosce molto bene i meccanismi con cui attirare a fissare l'attenzione e se li usa lo fa in modo cosciente. Tant'è che alla fine ciò che rimane non è IL FATTO ma che il VINO ROSSO FA BENE; anzi, BENISSIMO!! E se già poco vino fa bene, perchè contiene il resveratrolo, la magia contro il mostro della vecchiaia, figuriamoci tanto vino cosa farà.
Eppure sappiamo tutti cosa produce il bere, non mi dilungo a snocciolare dati, li conoscerà certamente, in caso contrario è sufficiente aprire qualche quotidiano oppure accedere ai siti internet Istituzionali, delle Associazioni che si occupano di problemi alcolcorrelati, come l'AICAT,delle Società Scientifiche, come la SIA, oppure ancora dare una scorsa ai documenti dell'OMS, le fonti, e autorevoli, non mancano.
Che tristezza constatare che superficialità e tendenziosità dilagano anche sulle reti che paghiamo direttamente e da cui si vorrebbe una qualità di informazione almeno eticamente corretta.

Poichè mi chiedo: Cui prodest? Non certo alla Ricerca, che da tanti anni conosce gli effetti benefici di una sostanza largamente diffusa in natura. Non certo alle persone poichè non vengono informate che quel "miracoloso" resveratrolo è contenuto in moltissimi vegetali e frutti, almeno 74, e che ognuno di noi, anche se è un animale da laboratorio e obeso, può assumerlo allo stato naturale con una dieta equilibrata, magari mangiando dell'ottima uva con la sua bella buccia ricavandone anche la giusta dose di piacere. Di certo invece, è utile ai produttori di vino che utilizzano questo tipo di notizie per dare al loro marketing una veste "scientifica" e come tale "pulita".

In Italia e nel mondo ci sono milioni di persone che, a causa dell'alcol, contenuto anche nel vino in quantità massiccia e non minimale come il resveratrolo, soffrono, muoiono, costano alla famiglia ed alla comunità. In Italia stiamo investendo risorse preziose, umane ed economiche, per cercare di dare una mano alla soluzione dei problemi alcolcorrelati e soprattutto, per cercare di avviare un cambiamento culturale che ci porti fuori dai luoghi comuni, come quello che il suo giornale ha rinverdito con tanta insipienza. 
Poichè tali luoghi comuni, sorti al livello di "cultura del bere" sono causa sicura nel "giustificare" il bere a qualsiasi età, lei sa vero, a partire dagli 11 anni in poi.

Le chiedo quindi di porre rimedio a questo brutto episodio.

Cordiali saluti 
Flaviana Conforto
Presidente Arcat Veneto
liberta49 @ 3000.it 


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CHI BEVE VINO CAMPA CENT'ANNI?

Gentile Direttore, chieda scusa a l'intero paese, chieda scusa alle centinaia di famiglie che sulle strade hanno perso un loro caro investito da automobilisti ubriachi, chieda scusa alle migliaia di persone che combattono l'alcool e chieda scusa alle forze dell'ordine che rischiano la vita per combattere chi fa uso di alcol e si mette alla guida. 

Giovanni Delle Cave 
Vice Presidente Nazionale Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada.
stradasicuralt @ yahoo.it 


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EGREGIO DIRETTORE

Egregio Direttore,
Le scrivo in merito al servizio del Tg1 del 2 novembre scorso intitolato "Chi beve vino campa cent'anni"; sono un medico psichiatra che lavora in un servizio pubblico per le dipendenze e mi occupo quotidianamente di problemi alcol correlati. Oltre all'attività clinica lavoriamo molto nel campo della prevenzione, soprattutto con i ragazzi, tra i quali l'abuso di alcol (soprattuto il "binge-drinking" del fine settimana) sta diventando un grosso problema.
Le affermazioni del servizio in questione, oltre ad essere scientificamente false, creano ulteriori problemi per chi, come noi, cerca quotidianamente di dare una informazione corretta ed adeguata tendente a prevenire i problemi alcol correlati combattendo con miti, false credenze, pubblicità, grossi interessi economici.
Le chiedo pertanto di mandare in onda un servizio in cui si chiariscano i termini del problema, intervistando possibilmente persone realmente competenti e non portatori di conflitti di interesse.

Cordiali saluti
Dott. Orazio Palazzolo
Ragusa
oraziopalazzolo @ katamail.com 


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TG1 2 NOVEMBRE ORE 20

Riporto testualmente dal TG1 delle ore 20 del 2 novembre: "Vino rosso sempre più prezioso per la nostra salute...; ...il vino rosso contro i danni dell'obesità...". Ottimo SERVIZIO PUBBLICO, i miei complimenti. A quando un approfondimento sulla mela al giorno che renderebbe inutile l'intero Servizio Sanitario nazionale o un reportage sul benefico influsso del formaggio grana sull'attività sessuale, dei topi ovviamente. 
Parlando seriamente, rimango in attesa di un Vostra smentita a quanto affermato nel TG in oggetto, possibilmente con "uguale rilievo tipografico".

Cordialmente
Luciano Marinelli
luciano.marinelli-ksye @ poste.it 


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ALCOL E GUIDA

Sono presidente onorario dell'Associazione Europea familiari e vittime della strada onlus e mi unisco alla protesta di Alessandro Sbarbada contro il servizio del TG1 del 2 novembre scorso "chi beve vino campa cent'anni".
E' dato di comune conoscenza che gran parte, se non la maggior parte, degli incidenti stradali sono causati dall'assunzione di alcool e, in misura minore, di sostanze stupefacenti: l'Istituto Superiore di Sanità nel recente volume "Sicurezza stradale, verso il 2010", a cura del prof. Franco Taggi, indica che le contravvenzioni per guida in stato di ebrezza alcoolica rilevate dai soli agenti di Polizia Stradale e Carabinieri sono state nel 2004 ben 49.220 e ciò malgrado che la probabilità di essere oggetti di un controllo alcolimetrico fossero nello stesso anno dello 0,005409 per ciascun possessore di patente di guida.
Ritengo che di fronte alla ripresa della strage stradale la TV di Stato debba aggiungere a qualsiasi servizio sull'alcool il messaggio di non assumerne prima di porsi alla guida, se non si vuole mettere a grave rischio la pelle propria e quella altrui.

Saluti.
Francesco Saladini
fsaladini @ libero.it 


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