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Roma, 31 maggio 2005
Lettera aperta al Prof.
Sirchia e all'On. Storace, neo-ministro della Salute
sottoscritta
da 39 specialisti e rappresentanti di organizzazioni sanitarie (in basso i
nomi e le qualifiche)
Il Tabagismo è, secondo l’OMS e il DSM IV, una patologia da dipendenza, e rappresenta una condizione subdola e falcidiante, molto difficile da controllare se non si coglie la differenza sostanziale che intercorre tra una "cattiva abitudine" e, appunto, una dipendenza. La cura di questa condizione patologica , che prevede l'intervento, lo sforzo di tanti professionisti (medici, psicologi, educatori etc...) nell’ambito di equipe multidisciplinari , porta a risultati accettabili solo se effettuata da operatori formati, abituati al lavoro integrato. Chi si interessa del problema sa che, per ridurne l’entità, occorre un approccio integrato: messaggi corretti alla popolazione (in particolare alle donne in gravidanza e ai giovani), aumento dei prezzi dei prodotti del tabacco, politica di riduzione degli spazi al chiuso ove sia possibile fumare(sia pubblici che privati), e altro.
E’ bene tener presente che l’articolo 32 della Costituzione garantisce il diritto alla salute per tutti e che, com’è noto, il Tabagismo è responsabile, nel nostro paese, di circa 90.000 morti a causa di svariate patologie, che ci costano circa 35 milioni di Euro l’anno. Il Ministro uscente, prof. Girolamo Sirchia, medico di chiara fama, sulla scia del prof. Umberto Veronesi, è stato promotore di un progetto di legge, la cui entrata in vigore il 10 gennaio 2005 è stata molto ostacolata, ma che di fatto ha permesso nel giro di poche settimana di ottenere un consistente calo nella vendita dei tabacchi (dal 9 al 19%) e un forte aumento del numero delle persone che hanno smesso di fumare. E questo risultato ben si iscrive negli obbiettivi degli ultimi due Piani Sanitari Nazionali.
Risulta essere d’accordo con questa legge l’80% della popolazione, quindi anche buona parte degli stessi fumatori (che sono intorno al
25%), tant’è che l’applicazione della stessa è stata molto più facile di quanto fatto paventare da alcuni ambienti, forse non del tutto estranei alle lobby del tabacco. Tale legge ci viene invidiata dagli altri stati europei ed extraeuropei, nei quali sono in atto iniziative legali atte a ridurre il carico dei danni da fumo.
Per la prima volta poi si è cominciato a discutere di altri aspetti comportamentali atti a migliorare la qualità e la durata della vita dei nostri connazionali. Può non essere facile limitarsi nell’assunzione di cibo e alcol, fare attività fisica, o smettere di fumare. Certo e' che, se con i comportamenti e le dichiarazioni ai giornali vengono mandati, da parte di personaggi pubblici, messaggi in contrasto con la necessità di contenere i danni da stili di vita scorretti, il compito dei medici, che spesso operano nell’ambito del Sistema Sanitario, diventa più arduo, se non vanificato o delegittimato nella sostanza.
Per esempio, la previsione di un aumento degli spazi in cui sia lecito fumare, come ha dichiarato in esordio il neo ministro Francesco Storace, sottraendo peraltro fondi alle finanze statali, va esattamente in senso opposto alla politica di contenimento di quella che noi addetti ai lavori definiamo "Epidemia da fumo di tabacco". Senza assolutamente volere scatenare crociate contro i fumatori, dobbiamo però essere fermi nel dichiarare i danni del fumo, attivo e passivo, e nel difendere la legge che è uno strumento di difesa dei diritti di chi non fuma. Altrettanto forte è da parte nostra la richiesta di maggiore attenzione e di risorse per i servizi (Centri per il Trattamento del Tabagismo, dotati di requisiti qualitativi adeguati) che offrano aiuto ai fumatori per curare la propria dipendenza. Rimarremo vigilanti sugli ulteriori sviluppi e comunque auguriamo al Ministro della Salute che, oltre al buon senso, prevalga sull’interesse politico immediato l'attenzione alla voce degli esperti nel campo della lotta al Tabagismo.
Cordiali saluti
Prof. Domenico Enea (Centro Policlinico senza
Fumo, Policlinico Umberto I, Roma)
Sottoscrivono questa
lettera:
- Prof. Giovanni Viegi (ERS - European Respiratory Society)
- Prof. Silvio Garattini (Istituto Ricerche Mario Negri, Milano)
- Prof. Umberto Tirelli (Istituto dei Tumori,
Aviano).
- Prof. Giacomo Mangiaracina (SITAB - Societa' Italiana di Tabaccologia).
- Prof.ssa Silvia Majori (Dip. Medicina e Sanità Pubblica, Igiene e Medicina Preventiva Ambientale e Occupazionale, Università di Verona).
- Prof. Gabriella Girelli (Primario Centro Trasfusionale Policlinico Umberto I, Roma).
- Prof. Andrea Siracusa (Medicina del Lavoro, Azienda Ospedaliera di Terni, Università di Perugia).
- Prof. Mario De Palma (FIMPST - Federazione Italiana contro le Malattie Polmonari Sociali e la Tubercolosi).
- Prof. Maria Teresa Tenconi (Dipartimento di Medicina Preventiva, Università di Pavia).
- Prof. Carlo Filippo Tesi (Presidente
Federasma).
- Dott. Antonio Lo Iacono (Presidente della Società Italiana di Psicologia
SIPs).
- Prof. Mario Del Donno (Segretario G.d.S. Epidemiologia -
SIMeR).
- Dott.ssa Margherita Neri (AIPO - Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri).
- Dott. Luigi Portalone (Forza Operativa Nazionale Multidisciplinare contro il Cancro del Polmone).
- Prof. Leonardo Fabbri (GOLD - Global Initiative on Obstructive Lung
Disease).
- Dott. Antonio Infantino (Responsabile Nazionale AIMEF – Associazione Italiana Medici di Famiglia, Dipartimento di Pneumologia).
- Dott. Mauro Nanni (Presidente GEA Progetto Salute).
- Dott. Vincenzo Zagà (ALIBERF - Associazione Liberi dal Fumo).
- Dott. Eugenio Invernizzi (Dirigente Distretto di Bellano, ASL di Lecco).
- Dott. Giuseppe Gorini (Epidemiologo Centro Studio Prevenzione Oncologica, Firenze).
- Dott. Biagio Tinghino (Centro per il Trattamento del Tabagismo, Monza).
- Dott. Flaminio Mormile (Pneumologia Policlinico Gemelli, Roma).
- Avv. Stefania Ammiraglia (Ufficio Legale CODACONS).
- Ing. Luminita Mihaela Andreescu (Associazione Nazionale Volontari Contro i Tumori).
- Dott. Massimo D'Angeli (Aria Pulita - Associazione
Nonfumatori).
- Dott.ssa Emilia Guberti (Direttore U.O. Igiene Alimenti e Nutrizione DSPAz. USL di Bologna).
- Prof. Paola Gremigni (Facoltà di Psicologia, Università di
Bologna-Cesena).
- Dott. Giuseppe De Donno (Dirigente Medico U.O. Pneumologia e UTIR A.O. Carlo Poma, Mantova. Responsabile Ambulatorio Antifumo).
- Dott. Alfredo Potena (Dir. UO Fisiopatologia Respiratoria AOU Arcispedale S. Anna di Ferrara).
- Dott. Luigi Milani (SIMG, Società Italiana di Medicina Generale - Roma).
- Prof. Nicola Comodo (Ordinario di Igiene, facoltà di Medicina e chirurgia, direttore dip. Sanità pubblica Univ. Firenze).
- Dott. Vincenzo Di Nucci (Presidente AITeP, Associazione Italiana Tecnici della Prevenzione) con il Segretario e il Direttivo Nazionale.
- Dott. Roberto Boffi (U.O. per la Prevenzione dei Danni da Fumo - Istituto Nazionale Tumori, Milano).
- Dott. Giovanni Invernizzi - Dott. Germano Bettoncelli (SIMG, Società Italiana di Medicina Generale).
- Prof. Fabrizio Faggiano (Università del Piemonte Orientale e Osservatorio Epidemiologico Dipendenze del Piemonte).
- Dott.ssa Locont Raffaelina (Laboratorio Biomedico tutor progetto HPH ASL Napoli 1 "Libera dal Fumo").
- Avv. Vincenzo Masullo (legale Codacons).
- Dott. Claudio Poropat (Responsabile Centro per la prevenzione e la cura del tabagismo - Trieste).
- Dott. Gianfranco
Stupar (Responsabile Programma Wellness Azienda Universitario-Ospedaliera "Ospedali Riuniti"
- Trieste).
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